Francesco d’Assisi tra storia, mito e utopia

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Francesco d’Assisi tra storia, mito e utopia

per «Bibliomanie» N 61, 2026 a cura di Simona Negruzzo

Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1226 si spegneva ad Assisi Francesco di Bernardone, uno dei santi piu? amati, una delle figure spirituali piu? influenti della storia della Chiesa e dell’Occidente. L’VIII Centenario della sua morte giunge a conclusione di un quadriennio di celebrazioni relative alla Regola francescana (2023), alle stimmate (2024) e al 

Cantico di frate sole 

(2025).

Molto e? gia? stato detto sulla vita di san Francesco d’Assisi, nato nel 1182 circa. Dopo aver trascorso la sua giovinezza alla ricerca dell’avventura e del successo militare, egli sperimento? un profondo risveglio spirituale, che lo porto? a rinunciare a una vita di lusso per abbracciare la poverta?, la preghiera e il servizio agli altri. Questa scelta lo spinse a fondare l’Ordine dei Frati Minori, poi detti Francescani, che condividevano con lui i valori dell’umilta?, della compassione e dell’amore per tutte le creature viventi.

Ma la morte di Francesco ha rappresentato solo l’inizio della sua profonda rivoluzione spirituale. La sua eredita? e la sua influenza, anzitutto sulla cristianita?, hanno continuato a scuotere la storia della Chiesa e del mondo, a interrogare e a nutrire ogni ambito dell’umano, dall’arte in tutte le sue forme all’economia nella sua radicale scelta di una poverta? che le generazioni successive si sono trovate problematicamente a reinterpretare.

La forza dell’eredita? di Francesco e? evidente in molti aspetti della societa? contemporanea. Il suo messaggio di pace e riconciliazione continua a ispirare tutti coloro che si sforzano di risolvere i conflitti globali, in un mondo afflitto, oggi come non mai, da divisioni e sopraffazioni. La sua visione ecologica, molto prima che diventasse un tema di estrema attualita?, lo ha reso un modello per la cura della Terra e di tutte le sue creature, specie nel contesto di una conservazione intelligente e condivisa dell’ambiente.

Il suo lascito di umilta? e amore continua a ispirare le generazioni presenti e orientate al futuro e, per questo, rimane cosi? importante otto secoli dopo.

Le stesse celebrazioni per l’VIII centenario si preannunciano un evento di portata globale e in molti paesi questo e? gia? stato onorato attraverso una serie di eventi culturali, religiosi ed educativi.

Parafrasando le parole di Claudio Leonardi in apertura di un saggio introduttivo a una celebre edizione di fonti francescane (2004), restano sempre vivi gli interrogativi su cosa rappresenti la vita di Francesco, cosa dicano i gesti che ha compiuto, le parole che ha pronunciato e scritto. Ma queste domande si

intrecciano con altri possibili percorsi di indagine: in quali ambiti e con quali modalita? e fini la memoria di questi gesti e queste parole e? oggi veicolata? Attraverso quali trasformazioni, o travolgimenti, o risemantizzazioni?

Ci si propone quindi di raccogliere saggi che, grazie a visuali tra loro differenti ma complementari, mettano in connessione fonti francescane (dai testi alle immagini) e aperture epistemologiche inedite.

Alcuni filoni di indagine possono essere esemplificati come segue:

  • – Francesco tra letteratura, pittura, scultura, cinema e musica: incroci
  • tematici.
  • – Il tema della conversione: vecchi e nuovi contesti.
  • – Fra Regola e Vangelo: intorno alla spiritualita? francescana.
  • – «L’umilta? di Dio»: una misura con cui rapportarsi al creato.
  • – L’umanita? che loda: forme e orizzonti del «Laudato sie, mi’ Signore».
  • – Le stigmate come segno da interpretare.
  • – Povero e umile, Francesco entra ricco in cielo: la basilica d’Assisi, Giotto e
  • l’Apocalisse, le basi dell’arte moderna.
  • – L’incontro di Francesco a Damietta con il Sultano Malik al Kamil, un
  • episodio punto di riferimento del dialogo interreligioso e dei dialoghi di
  • pace.
  • – Il richiamo a San Francesco da parte di papa Francesco nell’enciclica
  • “Fratelli tutti” sullo sfondo del dibattito sul pauperismo.
  • Nella linea della rivista Bibliomanie, i temi possono essere declinati sull’asse diacronico, dal Medio Evo alla Contemporaneita?, e sul piano interdisciplinare quindi saranno accettati approcci di taglio letterario, storiografico e semiotico.
  • Le proposte di saggi devono essere della lunghezza massima di due cartelle, non oltre i 5.000 caratteri, con indicazioni delle fonti di riferimento, e dovranno pervenire alla curatrice entro il 28 novembre 2025.
  • La risposte affermative arriveranno agli autori e alle autrici entro l’8 dicembre 2025.
  • I saggi potranno avere una lunghezza tra i 40.000 e 50.000 caratteri, spazi e note compresi, e dovranno essere consegnati entro il 31 marzo 2026 per consentire il lavoro dei referee. La pubblicazione avverra? nel numero 61 in uscita nel giugno 2026.

Pièce jointe